martedì 21 marzo 2017

Quando ci libereremo dal vino, cambieremo condotta.


"Ho preso il mio posto nel mondo, e sono apparso loro in carne ed ossa. Li ho trovati tutti ubriachi, e nessuno assetato. Il mio animo ha sofferto per i figli dell'umanità, perché sono ciechi di cuore e non vedono, poiché sono venuti al mondo vuoti, e cercano di andarsene dal mondo pure vuoti.
Ma nel frattempo sono ubriachi. Quando si libereranno dal vino, cambieranno condotta."
(Tommaso 28)

Queste parole suonano sempre più familiari nella mia mente.
Mi sono sempre guardato attorno e mi sono domandato: "Perché la gente non vede?" "Perché non capisce?". Tanto più l'ho fatto quando è iniziato il mio cammino.
All'inizio pensavo: "Se riesco a vedere io tutto ciò, può farlo chiunque".
Ma quello che non capivo, quello che ingenuamente non riuscivo a vedere era proprio questo: le persone sono letteralmente assuefatte dal sistema. Le persone non riescono a vedere oltre il sistema stesso in cui sono proiettate. Non perché siano incapaci, ma perché sono semplicemente ubriache.
Ora lo so, ora ho capito... e per capirlo ho dovuto immergermi anche io nello stesso sistema, ho dovuto provare anche io la stessa identica assuefazione. Ora so cosa si prova ad essere "ubriachi".
Si crede che il modo giusto di agire sia quello già preconfezionato, non si vede altra soluzione oltre a quella più appagante nel breve termine. Si è talmente tanto occupati a servire questo sistema che non vi è nemmeno più tempo per pensare, per riflettere sulla realtà stessa. Diventa tutto un'unico fluire, un'unico scorrere di un fiume che è destinato a portarci a precipitare rovinosamente lungo una cascata.